Settimana di lavoro corta di 4 giorni: perché non si fa anche in Italia?

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Oggi una settimana di lavoro a tempo pieno è di 5 giorni lavorativi.

La proposta della “settimana corta”, che si sta diffondendo in tutto il mondo, diminuisce i giorni lavorativi a 4 a parità di stipendio. Si lavora di meno, ma si guadagna come prima!

L’obiettivo della proposta è creare un giusto equilibrio tra la vita lavorativa e personale, combattere i casi di burnout e stress da lavoro, ma anche ridurre l’impatto ambientale. Insomma, all’origine della sperimentazione c’è la considerazione che non si possa “vivere per lavorare”, ma che tutti abbiano il diritto di coniugare il lavoro con la famiglia, gli hobby, le relazioni.

Alcuni criticano la proposta definendola irrealizzabile.

Peccato però che già sia stata realizzato in Scozia, Spagna, Belgio, Giappone, Islanda ed Emirati Arabi Uniti con ottimi risultati.

Quali?

“I programmi pilota in tutto il mondo hanno dimostrato che la produttività è aumentata e i lavoratori hanno riportato un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata, meno necessità di prendere giorni di malattia, morale più alto e spese per l’infanzia inferiori perché avevano più tempo con la loro famiglia e i loro figli”

Queste parole sono di Mark Takano, deputato USA.

Dalle sperimentazioni sembra inoltre emergere che settimane lavorative più brevi riducono i costi operativi per le imprese e hanno un impatto ambientale positivo.

Insomma, la settimana di lavoro di 4 giorni si fa già in tutto il mondo. E funziona.

Noi de “L’Italia C’è” la vogliamo portare anche in Italia.

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