L’Italia c’è ai moderati: “Votare Salvini, Meloni e Berlusconi sconfessa le vostre idee”

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L’attuale centrodestra a due punte mezzo, con Meloni e Salvini in prima linea e Berlusconi a supporto, è un opzione politica valida per gli elettori moderati e liberali che si autodefiniscono di quell’area?

Secondo la neonata associazione L’Italia C’è, la risposta è negativa, tanto da dedicare al tema una campagna social, iniziata questa mattinata sui vari canali del movimento con un invito finale rivolto proprio agli elettori moderati e liberali a non accontentarsi, a “creare insieme un’alternativa”.

Nel primo post della campagna – che proseguirà nei prossimi giorni – sono messe in evidenza alcune posizioni controverse dell’attuale coalizione di centrodestra: la Meloni che blandisce i no vax, che non vuole la svolta ecologica e che auspica una scuola senza bocciature (“tipo 6 politico dei sessantottini”, dice il promotore de L’Italia C’è Emanuele Pinelli, che nella vita fa l’insegnante scolastico); Salvini amico di Orban, euroscettico e contrario agli investimenti al Sud; e, infine, Berlusconi che ospita sulle sua Rete4 la disinformazione del ministro degli Esteri di PutinSergej Lavrov.

Insomma, L’Italia C’è non le manda a dire e preannuncia per i prossimi giorni una comunicazione sferzante tesa a smascherare il bluff dell’attuale centrodestra a trazione sovranista.  “Lo facciamo anche in nome dei valori e delle aspirazioni di quegli elettori che vorrebbero votare per un centrodestra moderato e liberale e che non si rassegnano a una destra italiana ormai in scia di Putin, Orban e Le Pen”, aggiunge Antonio Santoro dell’associazione.

Di certo, la scelta degli elettori cosiddetti di centrodestra è una questione chiave per interpretare il quadro politico attuale e i possibili flussi elettorali in vista delle prossime elezioni. Se da una parte la crescente tendenza all’astensionismo, fotografata dai sondaggisti, è il sintomo di una situazione di grande incertezza, dall’altra rende sempre più evidente la necessità di innovare l’offerta politica.

“L’agenda Draghi non ha debellato il virus populista, sempre in circolo nella pancia profonda degli italiani, e non ha spento la fiamma nazionalista, su cui oggi soffia la propaganda antioccidentale”, prosegue Santoro. “Entrambe queste spinte saranno presenti nella prossima campagna elettorale” aggiunge.
“Le forze moderate e riformatrici hanno il dovere di organizzarsi. Non c’è molto tempo, ma un movimento come L’Italia C’è nasce per accendere una luce nel vuoto. Insomma – concludono i promotori dell’associazione – per chi non si rassegna, c’è una speranza chiamata L’Italia C’è”.

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