TRANSIZIONE ECOLOGICA

L’Italia ha tutte le risorse per diventare la prima grande nazione alimentata a energia pulita e a impatto zero sull’ecosistema. Abbiamo abbondanza di sole, un buon potenziale dal vento, boschi in rapida crescita e un robusto parco di dighe e abbiamo tutto l’interesse a dipendere il meno possibile dall’estero per petrolio, metano e altre materie prime, di cui invece la sorte ha reso povera l’Italia.

L’Italia ha anche tutto l’interesse a mettersi alla testa della lotta globale al cambiamento climatico, che è la “corsa allo spazio” dei nostri tempi. Siccità, scarsità d’acqua, eventi climatici estremi con frane e alluvioni, spiagge sommerse, incendi, fusione dei ghiacciai la minacciano già oggi, e tra due generazioni l’avranno resa irriconoscibile. Per non parlare dei milioni di profughi dai Paesi africani che avranno subìto poco prima la stessa sorte e che, comprensibilmente, cercheranno un porto sicuro sulle coste italiane.

Dobbiamo risolvere e superare l’auto-sabotaggio che il Paese si è inflitto per decenni sulle politiche ambientali. La burocrazia impantana la diffusione di eolico e solare mentre inchieste-spettacolo e comitati di protesta paralizzano qualsiasi progetto di trasformazione.

Dobbiamo archiviare la stagione delle ricette miracolose imposte dall’alto e rendere fluida e spontanea la partecipazione di aziende e cittadini alla transizione verde. Bisogna promuovere una corsia preferenziale per dare tempi certi e regole chiare a chi investe in un grande impianto rinnovabile o in altre opere utili all’ambiente. Bisogna investire nella formazione di tecnici per favorire e assistere la nascita di comunità energetiche.

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