DIFENDERE L’ITALIA, DIFENDERE L’EUROPA

Occidente ed Europa sono i pilastri del nostro edificio nazionale. Lo straordinario sviluppo del nostro Paese nella seconda metà del Novecento è stato il frutto dell’impegno e della creatività del popolo italiano, ma è stato reso possibile dalla collocazione occidentale e dall’integrazione europea.

Negli ultimi anni, l’Unione Europea ci ha permesso di reggere all’urto delle crisi economiche e della pandemia. Nel mondo sempre più globalizzato e interdipendente, l’Europa resta il faro dei diritti politici e sociali, dell’ambiente, della salute e della giustizia.

L’integrazione europea deve essere rilanciata e fare un ulteriore salto di qualità perché solo un’Europa più forte, in una rinnovata alleanza atlantica, potrà reggere la competizione globale sui grandi temi: tecnologia, ricerca, energia, capitale umano e flussi migratori. In uno Stato federale europeo, l’Italia è una protagonista naturale, oltre che l’avamposto culturale e geografico nell’area mediterranea.

Un’Europa più integrata è un’Europa più forte ed autonoma, ma questo processo implica l’assunzione di una responsabilità diretta e comune da parte degli Stati membri dell’Ue sui temi della difesa e sicurezza, che l’instabilità crescente ai confini dell’Ue rendono ineludibile. La totale dipendenza militare da Nato e Stati Uniti, che pure rimangono alleati indispensabili, per l’Unione europea e per i Paesi membri non è più un risparmio economico, ma un costo politico insostenibile.

Per le stesse ragioni, una politica energetica europea che renda tutti i Paesi membri meno dipendenti dalle forniture dei produttori e, in particolare, dalla Russia, oltre a ridurre i costi di approvvigionamento, riduce la vulnerabilità e la ricattabilità delle nostre democrazie.

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